Ricominciare dopo l’alluvione
Riprendere, con fatica e gratitudine, tutti i sospesi, dopo l’alluvione che ha colpito la mia città, Faenza, il 16 maggio 2023
Sono rientrata da pochi giorni dal retreat a Favignana, la mia Favignana, dove abbiamo trascorso giorni meravigliosi. Per me lo sono stati doppiamente, perché finalmente ho preso una pausa da tutto quello che è successo nella mia città, alla mia casa e, di risvolto, alla mia vita, come a quella di tanti amici.
Quando sono stata evacuata la notte della prima alluvione, il 2 maggio, sono rientrata a casa impaurita per quello che avrei potuto trovare, ma mi era andata bene.
Alla seconda evacuazione, per la minaccia di una seconda alluvione, è cambiato tutto. È successo quello che probabilmente chiunque di voi ha visto, Faenza è stata sommersa, io ho perso la casa. O meglio, sono rimasti il lampadario e i pensili alti della cucina.
I danni in tutta la città sono stati immaginabili:
- 6000 abitazioni alluvionate, 500 circa per due volte, 12.000 persone coinvolte, un quinto dei residenti faentini. 500 invece le aziende totalmente o parzialmente alluvionate tra artigianato, commercio e agricoltura
- Oltre 2mila gli sfollati che attualmente le hanno trovato ospitalità presso la rete parentale o amicale o negli alberghi. Molti non potranno tornare prima di molti mesi
- Un 7% di immobili interamente inagibili e il 23% di alloggi colpiti agibili solo in parte
- 50mila tonnellate i rifiuti già rimossi, pari alla produzione di Faenza di quasi due anni, che saranno da selezionare e smaltire
- Oltre 1400 le auto rimosse da suolo pubblico
- Migliaia di cantine e garage liberate da fango e acqua attraverso i mezzi spurgo. Altrettante quelle ancora da liberare
- 60 milioni di euro di danni stimati alle sole infrastrutture pubbliche nel Comune di Faenza, oltre 360 in tutti i comuni dell’Unione della Romagna faentina
Incredulità, disperazione, pianti. Poi ci siamo rimboccati le maniche, tutti (anche questo lo avete visto e letto, quanto aiuto da chi è venuto da lontano per spalare, e ancora continua a venire).
Un’enorme ondata di fango che, paradossalmente, ha creato una altrettanto grande e potente ondata di solidarietà, vicinanza, empatia. In tante e tanti mi avete scritto in quei giorni, e altrettanti -anche persone che non mi conoscevano- hanno partecipato, e continuano a farlo, alla raccolta fondi che le mie amiche di Naturali Sinergie hanno lanciato per me.
Grazie, grazie a loro, alle amiche, agli amici e grazie a tutte e tutti voi.
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