I piedi nella pratica yoga: dalle radici alla consapevolezza

I piedi nella pratica yoga: dalle radici alla consapevolezza

Imparare a sentire i piedi durante la pratica yoga trasforma da subito la percezione delle posizioni, le alleggerisce e le rende più fluide

“Il mio corpo è il mio tempio, gli asana sono le mie preghiere”
B.K.S. Iyengar

Il maestro B.K.S. Iyengar sapeva bene che per reggere un tempio occorrono solide fondamenta, allineate, in posizione e forti.

I piedi, veri e propri pilastri del nostro corpo, ci sostengono costantemente, ma raramente ci soffermiamo a riflettere quanta incida sul nostro organismo il loro ruolo prezioso: il modo in cui stiamo in piedi, camminiamo o distribuiamo il peso su di essi modifica radicalmente il nostro benessere generale.

Raggiungere la piena consapevolezza di ciò che significano per noi è cruciale anche nella nostra pratica yoga quotidiana.

Il peso del giorno sulle nostre spalle… e sui nostri piedi

Ventisei ossa, trentatré articolazioni e un centinaio tra muscoli, tendini e legamenti: i nostri piedi sono una macchina raffinata, delicata e perfetta.

Nel corso di una giornata sopportano il peso costante del corpo, e sul come lo fanno dobbiamo averne piena coscienza, se vogliamo stare bene.

Un disequilibrio e un appoggio errato dei nostri piedi possono generare ripercussioni su ginocchia, anche, bacino e sulla nostra postura in generale.

“Pensiamo che l’intelligenza e la percezione dimorino esclusivamente all’interno del cervello, ma lo yoga ci insegna che la consapevolezza e l’intelligenza devono permeare l’intero organismo. Ogni parte deve essere letteralmente riempita dall’intelligenza. (…) il mondo è pieno di movimento. Il mondo ha bisogno di più azione, di più movimento cosciente. Lo yoga ci insegna ad infondere intelligenza nei nostri movimenti, trasformandoli in azione. Yoga è quando diamo inizio ad un’azione nella pratica di un asana e contemporaneamente, in un’altra zona del corpo, qualcosa si muove senza il nostro permesso. Come si fa a sviluppare questo tipo di intelligenza nel corpo? Come possiamo imparare a trasformare il nostro movimento in azione? Gli asana possono cominciare a insegnarcelo. Attraverso la pratica degli asana sviluppiamo una sensibilità così intensa, che ogni poro della nostra pelle agisce come se fosse un occhio interiore.”

Ogni parte deve essere letteralmente riempita dall’intelligenza”: prendo di nuovo a prestito le parole di B.K.S. Iyengar quando, ancora una volta, si sofferma su quanto sia importante rendere intelligente tutto il nostro corpo. Una parola, intelligenza, che per il maestro, e per chi dopo di lui ha portato e sta portando avanti l’Iyengar Yoga, significa sensibilità, percezione, consapevolezza.

Come una corrente: il flusso di energia

Imparare a sentire i piedi durante la pratica yoga: lo ripeto di continuo alle mie allieve e ai miei allievi. Aprire la pianta, spingere saldamente a terra, sentirla profondamente: sapere spingere i nostri piedi sul pavimento trasforma da subito poi la percezione delle posizioni, le alleggerisce e le rende più fluide.

Come una spina attaccata alla presa, la consapevolezza di come stiamo usando i nostri piedi ha il potere di far partire un flusso energetico che attraversa tutto il corpo e che alleggerisce la forza di gravità che ci spinge naturalmente verso il basso, affaticandoci.

Allargate le dita dei piedi, allargate la pianta, allungate i talloni, sentite la pelle dei piedi che tira“: tanto nello yoga parte da qui, dai piedi come chiave di comunicazione e di contatto con il resto del nostro corpo.

Il praticare yoga non è solo una serie di posizioni, ma una sinergia tra le diverse parti del corpo. L’attenzione agli allineamenti inizia proprio dai piedi, poiché questi sono ciò che stabilisce il contatto con il pavimento, la base su cui tutto il nostro essere poggia.

La consapevolezza del loro ruolo diventa perciò il fondamento su cui si costruisce la comunicazione armonica tra le diverse parti del nostro corpo.

Il corpo come albero, i piedi come radici

Pensiamo ai nostri piedi come alle radici nel nostro albero-corpo. Allargare le dita, percepire profondamente la pianta che spinge sul pavimento sono azioni apparentemente semplici ma essenziali per stabilire la base solida che ci è necessaria quotidianamente in ogni nostro movimento.

Mi piace parlare di percezione e di consapevolezza, di quell’intelligenza di cui parla il maestro BKS Iyengar per trasmettere il concetto fondamentale che -come spesso accade nello yoga- dobbiamo guardare non solo con gli occhi, dobbiamo sentire non solo con le orecchie e il naso ma è qualcosa di interiore. È appunto consapevolezza: diventare consapevoli di come i piedi sostengono il nostro corpo è il punto di partenza per una pratica yoga più profonda, intima e significativa.

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